La partita IVA è un codice numerico di 11 cifre, che identifica il lavoratore autonomo. Le procedure per aprirla e chiuderla variano per Liberi Professionisti e Ditte Individuali, e molto spesso i dubbi sono tanti, sia su quando possa essere il momento adatto per svolgere queste operazioni sia su come portarle a termine. Ma non temere: qui ti forniremo una risposta chiara e semplice.
Quando è necessario aprire la partita IVA
La vita da Professionisti è piena responsabilità: per decidere quando è il momento adatto è necessario innanzitutto sentirsi in grado di svolgere il lavoro continuativamente; solo così si potrà portare avanti la propria attività nel migliore dei modi!
Mettiamo il caso che una persona lavori come promoter per eventi; se la prestazione è esercitata in modo occasionale non è necessaria l’apertura di una partita IVA. Qualora, invece, il lavoratore sia chiamato in modo continuativo, sarà obbligatorio aprirla, per legge. Lo stesso vale per gli hobbisti che producono oggetti con le proprie mani e li rivendono: se la vendita è svolta una tantum basterà rilasciare al cliente una ricevuta non fiscale; mentre in caso contrario è obbligo consegnare la fattura, in alcuni casi anche elettronica, e quindi avere una partita IVA.
Inoltre i lavoratori occasionali che superano la soglia di 5000 euro sul reddito annuo, pur non essendo obbligati ad aprire una partita IVA, devono comunque iscriversi alla Gestione Separata INPS, proprio come i Professionisti, per versare i contributi. Bene chiedersi quindi se “il gioco vale la candela”!
Aprire la partita IVA: procedure e costi
Innanzitutto, che tipo di partita IVA individuale bisogna aprire: Liberi Professionisti o Ditte Individuali? Dipende dal tipo di attività: nei primi prevale la parte intellettuale (Consulenti, Avvocati ecc.); le seconde invece svolgono attività di produzione o di scambio (Artigiani e Commercianti).
Ad entrambi è chiesto di scegliere il codice ATECO (Classificazione delle Attività Economiche) più adatto alla propria professione: si tratta di un codice da 2 a 6 cifre che identifica le attività lavorative svolte. Nelle istanze di apertura , possono essere scelti più codici dall’elenco; l’ultimo aggiornamento dei codici ATECO risale al 2007: molte professioni che oggi sono comuni, come quelle digitali, a quel tempo non erano così diffuse o addirittura non esistevano. Vanno quindi selezionati gli identificativi che ci sembrano più affini all’attività che andremo a svolgere.
Scendiamo ora nel dettaglio, e parliamo di modalità di apertura di una partita IVA:
- Per i Liberi professionisti, iscritti o meno ad un Albo di appartenza, è necessario compilare il modello AA9/12 presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il certificato di attribuzione di partita IVA è rilasciato istantaneamente e gratuitamente.
- Per le Ditte Individuali la procedura è più complessa: va eseguita una pratica telematica chiamata ‘’ComUnica’’ presso il Registro delle Imprese. L’iter necessita la verifica dei requisiti, e dunque le tempistiche variano solitamente tra i 3 e i 15 giorni. Per determinati settori è necessario inviare anche il modulo SCIA (Semplificazione certificata d’inizio attività). Il costo delle pratiche si aggira dai 100 ai 300 euro a seconda che si coinvolga o meno un commercialista professionista per fare le pratiche.
Da no dimenticare poi l’iscrizione all’INPS: è obbligatoria la registrazione alla Gestione Separata per i Professionisti e alla Gestione commercianti ed artigiani per le Ditte Individuali.
Come chiudere la partita IVA
La chiusura di una partita IVA è una pratica importante quanto l’apertura; può essere imposta d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate qualora il Libero Professionista o la Ditta Individuale non abbia svolto nei tre anni precedenti alcuna attività lavorativa. La comunicazione deve essere fatta entro 30 giorni dalla data di cessazione servizi: l’Ente può imporre anche una sanzione che va dai 516 ai 2065 euro per la mancata chiusura. Quindi è opportuno svolgere questo processo tempestivamente e con oculatezza, nonché verificare l’avvenuta chiusura accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate. Come chiudere la partita IVA?
- Per i Liberi Professionisti è necessario compilare sempre il modello AA9/12, utilizzato per la dichiarazione di inizio attività, ed inviarlo all’Agenzia delle Entrate. Non vi sono costi da sostenere.
- Per le Ditte Individuali la comunicazione avviene sempre per mezzo della pratica telematica ‘’ComUnica’’ al Registro delle Imprese. Da mettere in conto delle spese in marche da bollo che ammontano sui 50 euro circa.
Ricorda che, almeno fino all’anno successivo la chiusura, dovrai pagare le imposte e i contributi in base alle percezioni dell’anno precedente.